Inizia l’Assedio della Fortezza di Verrua

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Il Vendôme forte di 46 battaglioni, 47 squadroni, 48 cannoni e 13 mortai sferra il primo attacco al Fort Royal (Carbignano), una fortificazione campale e terrapienata, dirimpetto a Verrua, che cadde dopo circa un mese.
La notte di Natale, approfittando della diminuita vigilanza, il duca entrò nella fortezza con quattromila uomini.
Dopo aver fatto correre la voce di volerla far saltare, il giorno di Santo Stefano, sfruttando la fitta nebbia, attaccò violentemente il campo nemico, facendo mettere fuori uso 20 cannoni. Il 7 gennaio successivo, il governatore militare della fortezza, conte de la Roche d’Allery, rimase ferito e fu sostituito dal colonnello De Fresen.
Intanto, Luigi XIV, insospettito dalle lungaggini dell’assedio, inviò sul posto l’ingegnere Laparà, il quale suggerì d’interrompere la comunicazione con la piazzaforte di Crescentino, costituita dal ponte di barche e dai bassi fortini.
Il 2 marzo, 16 battaglioni di fanteria e 48 compagnie di granatieri, coperti lungo il greto del fiume Po da 600 soldati a cavallo e appoggiati da 8 cannoni, attaccarono di sorpresa il basso forte detto “Ognissanti”, nonché quello dell’isolotto, tagliando così la via con il campo a sinistra del fiume.
Vittorio Amedeo II dovette abbandonare Crescentino, ma la fortezza resisterà ancora un mese, quasi senza più acqua, viveri e munizioni.

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