Aiuola Balbo

Aiuola Balbo

Durante tutto l’800 il Borgo Nuovo è in continua modifica,  nuovi palazzi signorili vengono costruiti per rispondere al crescente numero di abitanti di Torino. Il romantico Giardino dei Ripari ha vissuto i suoi giorni migliori ad inizio secolo ma inizia un lento ed inesorabile declino finendo smembrato.
Vengono risparmiate alcune aree verdi, tra cui la zona all’angolo tra via dei Mille e via Accademia Albertina, dove il comune delibera la costruzione di un parco secondo il concetto di aiuola chiusa con ampie cancellate adatto per la ricreazione dei fanciulli.
Viene incaricato della realizzazione l’ingegnere capo della città di Torino, Edoardo Pecco, che elabora un progetto lineare: forma quadrata leggermente rialzata rispetto al piano della strada con quattro ingressi protetti da massicci cancelli,  un rigoglioso viale alberato che circonda interamente l’aiuola e un’ampia fontana centrale che armonizza l’insieme degli elementi.

Aiuola BalboCaratteristica dell’aiuola Balbo è che al suo interno trovano posto diversi monumenti dedicati ad illustri nomi del risorgimento italiano primo fra tutti Cesare Balbo, opera realizzata da Vincenzo Vela, da cui l’aiuola prende il nome. Al centro della fontana la statua dedicata al patriota veneziano Daniele Manin, sempre del Vela, mentre è dello scultore Giuseppe Alberoni, la statua marmorea del generale vercellese Eusebio Bava. Ai lati tre busti ricordano altrettanti personaggi vissuti a Torino: l’attore patriota Gustavo Modena (opera di Leonardo Bistolfi), il rivoluzionario magiaro Lajos Kossuth (di Jòzef Damkò) e il diplomatico Salvatore Pes di Villamarina (bronzo di Odoardo Tabacchi).

Leggermente defilata dal centro,  l’aiuola Balbo offre ai torinesi un rilassante riparo dalle canicole estive, un luogo dove è possibile rilassarsi in compagnia di un bel libro con il vociare dei bambini del parco giochi attrezzato creato su di un lato dei giardini.
Talvolta, in estate, una giostra di cavalli di legno accompagna con la sua musica il divertimento dei più piccini e dà all’aiuola Balbo una parvenza di retrò che riporta i passanti indietro nel tempo.

 

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