Alessandro Cruto, il prometeo Taurinese

Alessandro Cruto, il prometeo Taurinese

La lampadina che tutti noi conosciamo, quella ad incandescenza, è stata inventata da Alessandro Cruto  a Piossasco, il piccolo paese a  pochi chilometri da Torino protagonista a più riprese della millenaria storia di quella che noi chiamiamo Taurinia (o Taurasia).
Nato a Piossasco il 18 maggio 1847, il prometeo taurinese non era l’ unico a fare esperimenti su come trasformare l’ energia elettrica in luce, ma a lui si deve il merito di aver trovato il sistema per illuminare in modo efficiente e duraturo le nostre vite.
Alessandro Cruto era il ‘Doc Emmet’ di Piossasco, lo scienziato pazzo ma visionario con l’ ossessione di trasformare il Carbone in Diamanti  piuttosto che viaggiare nel tempo.  Ossessione che lo ‘costringeva’ a leggere, studiare e sperimentare nel suo piccolo laboratorio casalingo piuttosto che continuare le tradizioni edilizie della famiglia.
Nel suo laboratorio aperto nel 1872 il giovane Alessandro Cruto non produsse mai  diamanti ma in compenso nel 1874 riusci a produrre sottili guaine di grafite che rimasero inutilizzate fino al 1879.

In quell’ anno, il suo coscritto Galileo Ferraris scopritore del campo magnetico rotante, durante una delle sue conferenze sull’ energia elettrica, che Alessandro Cruto seguiva regolarmente, ebbe a dire che ‘mentre le lampade a gas stavano illuminando le città di tutta europa quelle a filamento sarebbero forse rimaste un simpatico esperimento da laboratorio’.
Forse, durante il viaggio di ritorno a piedi a Piossasco, il tempo certo non mancava, Alessandro C. pensò alle sue guaine di grafite: avevano le caratteristiche giuste per riscaldarsi ad elevate temperature, produrre luce e non bruciarsi nel giro di pochi minuti o poche ore.
Rinchiuso nel suo laboratorio comincia i primi esperimenti in contemporanea con l’ americano Thomas Edison che dall’ altra parte dell’ oceano e con forti investimenti economici perseguiva lo stesso scopo: illuminare gli animi anche durante le tenebre.

 

Alessandro Cruto, il prometeo Taurinese
Alessandro Cruto, il prometeo Taurinese

Alessandro Cruto,   1880 l’ anno della luce elettrica.

Thomas Edison, ignaro di cosa sta succedendo a Piossasco,  riesce ad ottenere una lampadina, con filamento a carbone vegetale, funzionante 40 ore che emette una tremolante luca giallo/rossastra. Sicuro di se comincia a pubblicizzarla e a presentarla ovunque sia possibile strappare un contratto per produrla su scala industriale.
Nello stesso hanno, a pochi chilometri da Torino, il 4 marzo 1880 Alessandro Cruto accende la sua prima lampadina con filamento di grafite e ne intuisce subito le possibilità.

Nel 1882 lo scienziato piossaschese parte per Monaco di Baviera dove si sarebbe svolta l’ Esposizione di Elettricità e qui, si può dire, surclassa la spocchiosità americana: la sua lampadina emette luce bianca, illumina in modo stabile e dura oltre 500 ore.
Il riconoscimento è immediato: la lampadina di Cruto è un prodotto finito, commerciabile e destinato a cambiare le abitudini quotidiane dei poveri mortali.
Nello stesso anno a Piossasco nasce la ‘Società Alessandro Cruto e Compagnia’ che comincia a produrre lampadine nell’ officina allestita allo scopo mentre il titolare vende concessioni nei maggiori stati europei e in america dove preferiscono la lampadina italiana a quella del connazionale Edison.
Il 16 maggio 1883 il piccolo paese di Piossasco,  viene completamente illuminato con le lampadine di Cruto mentre nel 1884, al parco del Valentino, 12 dei 16 padiglioni dell’ Esposizione del 1884 sono illuminati dalle sue lampadine.

L’ 11 aprile 1885 nasce la ‘Societa Italiana di Elettricità Sistema Cruto’ con l’ aiuto di investitori che intuiscono le potenzialità economiche dell’ invenzione. Mentre la produzione di lampadine prosegue a ritmo sempre più elevato vengono iniziati i lavori per la costruzione di un grosso stabilimento ad Alpignano che verrà inaugurato l’ anno successivo.
Ma qui la storia finisce! Economia e genio non sono compatibili.
Cominciano i dissapori tra soci azionisti e Alessandro Cruto che preferisce abbandonare tutto e tornare nella sua Piossasco per continuare a fare quello che gli riesce meglio: lo scienziato da laboratorio.

Alessandro Cruto, il prometeo Taurinese
Alessandro Cruto, il prometeo Taurinese

Cosa rimane oggi dell’ esperienza di Alessandro Cruto? Poco, troppo poco.
Probabilmente passare tutto il tempo in laboratorio, lontano dagli ambienti che contano (ma non producono), non ha permesso al suo nome di essere ricordato, sottraendo allo scienziato il meritato riconoscimento. Piossasco ricorda il suo cittadino con una targa posta nel porticato del municipio. Alpignano ospita il museo ‘Sogno di Luce’  a lui dedicato ma poco conosciuto. Torino invece ha dimenticato il genio . . .
. . . ma a pensarci bene non è vero.

Un murales in via Bart ricorda Cruto e la sua lampadina anche se presenta un piccolo errore: la dicitura al lato indica Alessandro Cruto come inventore della lampadina con filamento di Tungsteno.
In realtà si deve all’ americano William David Coolidge l’ introduzione del tungsteno all’ interno delle lampadine nel 1930 e ad Arturo Malignani il perfezionamento del processo di costruzione  che permise alle lampadine di diventare un oggetto universale.

Scroll to Top