La contessa di San Sebastiano marchesa di Spigno Anna Carlotta Teresa Canalis di Cumiana è stata descritta in molteplici modi: scherzo di gioventù, passatempo, donna determinata, amante, vittima, corruttrice, adescatrice, incontentabile. Quello che sappiamo per certo è che lei è stata la moglie morganatica di Vittorio Amedeo II e che il suo rapporto con il Duca, poi diventato Re, per secoli è stato raccontato da un unico punto di vista, quello di corte. Lei era la cattiva, lei era colei che corrompeva l’animo del re, lei era lo stereotipo di donna del XVIII secolo tanto caro a certi ambienti: lei era il diavolo.
Il regno di Vittorio Amedeo II si era concluso nel peggiore dei modi con interessi più grossi di un capriccio reale e chi si cimentava a raccontarne la storia non aveva alternative, doveva allinearsi al pensiero comune e non doveva dare fastidio.
Spesso si dimentica che erano anni dove non c’era la libertà che conosciamo oggi, se non ti allineavi, o c’era l’anonimato o c’era la cella. Inoltre era normale pensare che il ceto dominante era stato messo li da Dio, quindi non ti ponevi neanche la domanda se era giusto o sbagliato.
Quindi . . . Anna Carlotta Teresa Canalis di Cumiana chi era?
Un’ ambiziosa ragazzina che in tutti i modi ha cercato di corrompere il Duca o una ragazzina vittima dell’abitudine di doversi concedere senza fare o porsi domande? Crescendo si cambia, le esperienze mutano la personalità e gli interessi, ed è profondamente sbagliato descrivere tutta la sua vita in un unico modo. D’altronde se il Re se l’è poi sposata, avrà avuto i suoi motivi, forse si amavano veramente e chi siamo noi per affermare una certezza se non eravamo neanche li? Ma veniamo a noi . .
ANNA CARLOTTA TERESA CANALIS
Figlia di nobile famiglia, Anna Carlotta Teresa Canalis di Cumiana nasce a Torino il 23 aprile 1680 e, come era abitudine, trascorre la sua infanzia con le monache della Visitazione. Compiuti i 13 anni, nel 1693, torna nella casa di famiglia a Cumiana. La leggenda vuole che proprio quell’ anno, Vittorio Amedeo II, di ritorno da Pinerolo per fronteggiare il Catinat alla Marsaglia, sostò nel castello dei Canalis di Cumiana e qui vide per la prima volta la giovane fanciulla che rubò le attenzioni del duca. Sappiamo che la sosta fu molto breve, forse qualche ora; all’orizzonte si vedeva il castello di Rivoli bruciare ed è difficile pensare che le attenzioni del duca fossero rivolte ad una giovane fanciulla piuttosto che all’ imminente scontro con le forze francesi.
All’ età di 15 anni, notata dalla Madame Reale per la sua bellezza o inviata dalla famiglia, viene nominata damigella d’onore a corte e proprio qui diventa oggetto dell’ attenzioni di Vittorio Amedeo II che nota la particolare bellezza della fanciulla. La vita della damigella a corte non era affatto facile, mantenere la purezza risultava spesso difficile se non impossibile, ma Anna capì subito che le attenzione a lei rivolte dal duca era diverse, più intime e sincere. Tra i due amanti comincia a nascere forse . . . amore.
In un primo momento la Madama Reale non è infastidita dalla tresca amorosa e interpreta le avventure del duca come uno scherzo di gioventù, ma quando la voce comincia a diffondersi all’interno della corte e come da rituale i pettegolezzi cominciano a girare, decide di interrompere sul nascere i sogni della giovane damigella; il duca era anche sposato, la moglie era al corrente della relazione e non si poteva far scoppiare uno scandalo.
La Madame Reale trova velocemente un marito da unire con Anna Carlotta e da astuta madre lo sceglie vicino alla corte, un uomo che si poteva comprare con qualche soldo e qualche dono. Ignazio Francesco Novarina Conte di San Sebastiano sposa la damigella il 21 aprile 1703 e pochi mesi dopo diventa padre . . . di chi?
Diventa padre di un piccolo pargolo che la leggenda vuole fosse figlio di Vittorio Amedeo e sempre la stessa leggenda vuole che Ignazio Francesco era al corrente che la relazione, tra Carlotta e il Duca, non era mai finita e lui tenne il segreto dietro lauto compenso della corte. Segreto, mistero o leggenda non lo sappiamo, ma sappiamo che la Madama e il ‘duchino’ portavano spesso doni alla giovane madre e al piccolo figlio.
Nel frattempo, come sappiamo succede di tutto, l’ assedio di Torino, Vittorio Amedeo II diventa Re, e muore anche Ignazio Francesco Novarina Conte di San Sebastiano.
Anna Maria di Borbone-Orléans, che doveva essere una donna molto paziente e vittima, decide d’ accordo con il marito di portare a corte i figli di Anna Teresa Carlotta e nomina lei guardagioie della nuora Anna Cristina di Sulzbach principessa di Piemonte. Fila tutto liscio, tutti conducono vite normali fino alla morte della regina che lascia vedovo Vittorio Amedeo II nel 1728.
Passato il dolore della perdita, Vittorio Amedeo cerca conforto dalla vecchia fiamma di Cumiana che si accorge dell’ interesse ancora vivo nei suoi confronti e finalmente, in segreto, dopo quasi 30 anni, diventa moglie morganatica del re il 12 agosto 1729; un anno dopo, il 3 settembre 1730, Vittorio Amedeo II abdica per ritirarsi a Chambery.
A Chambery la vita dei due amanti è caratterizzata da una routine noiosa per Vittorio Amedeo e priva di aspirazioni future per una donna che mirava ad altro nella vita: diventare Regina! I due tornano a Torino, si stabiliscono nel Castello di Moncalieri e cominciano una lotta senza esclusioni di colpi per riacquistare il titolo di re e regina.
Lo scontro con Carlo Emanuele III, figlio di Vittorio Amedeo, è inevitabile. Il nuovo re fa rinchiudere il padre nel castello di Moncalieri e Anna Carlotta nel forte di Ceva; a seguito delle suppliche del marito, Anna lo raggiungerà al castello.
Blu, rosso, giallo o verde, la vita ha esito uguale per tutti e il 30 novembre 1732 Anna Carlotta rimane vedova e decide di ritirarsi al Monastero della Visitazione di Pinerolo dove ci resta fino alla sua morte, 13 aprile 1769 .
Che sia andata veramente così? Non la sappiamo!
La realtà è che la storia, come tutte le cose, è suscettibile di interpretazioni perché, nonostante esistono documenti, atti e testi, spesso sono il resoconto di parte di chi ha la meglio o ne esce vittorioso. Quando le storie sono così vecchie anche chi le tramanda filtra e da un giudizio, e se poi il giudizio deve passare la censura degli uffici non è che possiamo sperare di leggere versioni diverse.
Ovviamente Anna Carlotta, per più di due secoli è sempre stata descritta come una specie di donna malvagia, capace di attirare a se le attenzione del giovane duca diventato re, e che come sappiamo era molto attratto dalle forme e dai cuori femminili e non disdegnava amanti varie, vedi Jeanne Baptiste D’Albert de Luynes.
Chi dive la verità?
Oggi l’ atteggiamento di chi scrive è quello di ridimensionare la figura della donna che rubò il cuore del duca, gli viene tolta gran parte della responsabilità delle sorti del suo amante e ci si limita a raccontare la loro storia d’ amore. Personalmente penso che non si può a distanza di anni dare giudizi o raccontare una verità che non esiste, le prove sono troppo alterate dalle regole, dal pensare e dalle abitudini dei secoli passati.
A noi resta una storia che sulla base delle prove e dei documenti che esistono almeno su un punto non lasciano dubbi: Anna carlotta e Vittorio Amedeo II si sono amati e spostati.