Annibale non è passato da Torino, non esisteva un villaggio alla confluenza della Dora nel Po e l’epica narrazione dello scontro tra Taurini e Cartaginesi è frutto di congetture per dar lustro alla città di Torino.
Questa affermazione non è assolutamente dimostrabile, come non lo è il contrario!
Se si approfondisce la lettura si scopre che la vicenda è tutto in rimescolarsi di informazioni, di storie, di congetture e di copia/incolla spietati che hanno trasformato un avvenimento storico in una bella favola da raccontare: poveri contadini indifesi che non cedono all’invasore cartaginese e lo affrontano senza paura, con coraggio ed orgoglio.
Partendo dall’unico dato certo, non esiste evidenza storica, scientifica o archeologica del passaggio del generale cartaginese negli attuali territori occupati dalla città di Torino, ho pensato di approfondire l’argomento.
Cosa sappiamo dei Taurini? Poco, pochissimo, niente, quasi, o meglio. . .
Dove abitavano i Taurini?
Autori latini indicano Taurini come una popolazione di origine Ligure che viveva ai piedi delle montagne(Pb),ai piedi delle Alpi(Pl), sul versante inclinato verso la pianura(St) allo sbocco montano sulla pianura che guarda al Monginevro(Ap) e nei territori delle valli Canavesane(Pl/St).
Chi erano i Taurini?
Una popolazione che viveva di sussistenza basata sulla Segale Asia, buona solamente per placare i morsi della fame(Pl) che mescolata con il farro diventava di sapore accettabile.
I Taurini controllavano alcuni passi alpini(Pl/St), vivevano in villaggi privi di strutture difensive ed avevano un’unica grande città ‘Taurasia’ (Ap/Pl) dotata di strutture amministrative e militari(Po).
I rapporti con la Repubblica Romana erano buoni in virtù del fatto che la zona era considerata inospitale e i territori ai piedi e oltre le Alpi non erano in quei anni oggetto di attenzione da parte delle truppe romane.
Dove era Taurasia?
Nessuno sa dove fosse ‘Taurasia’ perché non esistono elementi di rilevanza archeologica e/o geografica che indicano una posizione certa della città. Appiano e Polibio hanno lasciato per iscritto il nome di questa città, Taurasia, ma nessuna indicazione su come raggiungerla o dove potesse essere.
La zona occupata oggi attuale dal quartiere Vanchiglietta, dove la Dora Riparia incontra il Po, è un ipotesi che si basa sul fatto che il villaggio era al sicuro da possibili aggressione grazie alla difesa naturale dei due fiumi e poteva contare su una quantità abbondante e sempre disponibile di acqua.
Contro però ci sarebbe la conformazione di 2000 anni fa di quel luogo: paludoso, soggetto ad esondamenti dei fiumi e, in caso di attacco da terra, un impedimento alla fuga con esiti simili ai metodi di caccia di certe popolazioni tribali che costringevano gli animali verso un dirupo o una gola naturale.
Esistono anche altre ipotesi meno romantiche e queste hanno restituito reperti archeologici di qualche natura.
Una di queste colloca Taurasia nella collina Torinese che ieri, come oggi, godeva di una posizione favorevole per il controllo della Pianura e disponeva di terreni adatti alle coltivazioni più varie.
Altre ipotesi invece ci portano nella zona di Moncalieri, di Testona, del canavese e alcuni territori a Sud di Torino fino a raggiungere addirittura Monteu da Po, città chiamata Bodincomagus e successivamente ribattezzata Industria dai Romani.
Perchè Annibale attacca Taurasia?
Annibale Barca, dopo aver varcato le Alpi, si accampa per far riposare l’unico elefante sopravvissuto e le truppe decimate dal freddo e dalle valanghe.
Arrivato nei pressi di Taurasia, il popolo più vicino ad Annibale quando scese in Italia(Tl), decide di offrire loro un accordo. Perchè?
Perchè i Taurini non erano un piccolo villaggio di palafitte sul Po o di contadini impegnati nei campi. Erano una popolazione in guerra con gli Insubri, erano dotati di un esercito e di strutture di comando e amministrative, la sola città dei Taurini capoluogo della loro gente(Li), la città più forte dei Taurini(Po).
Annibale non voleva intromettersi nel conflitto tra i Taurini e i suoi alleati Insubri, così decide di offrire un’accordo agli abitanti di Taurasia in modo da far riposare le sue truppe e contare su un nuovo alleato per la sua discesa verso Roma.
Come sappiamo con sicurezza, l’accordo venne respinto e Annibale decise di radere al suolo Taurasia costringendo i Taurini alla fuga e dando un chiaro segnale delle sorti che sarebbero toccate a chi decideva di opporsi a lui.
L’assedio durò tre giorni e si concluse con la distruzione completa di Taurasia, l’uccisione di tutti i suoi abitanti e la fuga verso le montagne di tutti i Taurini sparsi nelle campagne limitrofe.
Tre Giorni
Tre giorni per espugnare Taurasia sono un numero più che sufficiente per non notare che solo una città ben protetta, organizzata e determinata alla difesa avrebbe potuto durare così tanto. Annibale disponeva di un esercito di migliaia di uomini e, nonostante tutto, trovò difficoltà ad annientare i Taurini.
Puoddarsi che verso Taurasia fu inviato un piccolo gruppo di uomini ed Annibale non l’abbia mai vista Taurasia. Questo potrebbe avvalorare la tesi che la città fosse un piccolo villaggio di contadini, ma non combacierebbe con le descrizioni della città dateci da Appiano, Plinio.
Perchè Torino!
Non siamo qui per scrivere un libro, anche se torneremo sull’argomento perché ogni singola affermazione ha una precisa motivazione con tante storie da raccontare.
Proviamo però a capire il motivo per cui Taurasia è diventata Torino.
Il più evidente è la nascita di Augusta Taurinorum, voluta dai Romani e chiamata così probabilmente in ricordo dei Taurini sconfitti da Annibale, o forse perché si posizionava al centro rispetto ad altri agglomerati urbani del territorio ai piedi delle Alpi occidentali.
Punto! Non esiste nessun altro dato che può far pensare che Taurasia fosse dove oggi sorge Torino.
Sappiamo però che con l’arrivo dei Savoia nasce la necessità di dare una storia al territorio e la vicenda di Annibale Barca si presta bene alla creazione di una leggenda per dar lustro al territorio sabaudo, un po come Fetonte che fonda una città sulle rive di un fiume che ricorda il Nilo.
Quindi… mettiamoci il cuore in pace.
Non sappiamo dove era Taurasia e forse mai lo sapremo.
I Taurini non erano dei primitivi contadini ma gente organizzata e determinata a difendere ciò che consideravano loro.
Dove la Dora Riparia si incontra con il Po non c’erano le condizioni ideali per un insediamento urbano e le epiche narrazioni dello scontro tra Cartaginesi e Taurini sono favole posteriori.
Persino la data è impossibile da identificare ma Luigi Cibrario nella sua STORIA DI TORINO la indica con precisione: 15 novembre 218 A.C.
Ap – Appiano | Li – Livio | Po – Polibio | Pl – Plinio | St – Strabone | TL – Tito Livio