Per riportare alla memoria il nome di Carlo Marochetti basterebbe dire “Caval ‘d Brôns”, è infatti l’artista che ha modellato la famosa statua posta al centro di piazza San Carlo, tanto cara a Torino ed ai torinesi, divenuta ormai uno dei simboli più amati della città.
Ma se vogliamo una visuale più completa del grande artista dobbiamo spostarci oltralpe, a Parigi, e ammirare il bell’altare maggiore nella chiesa della Madeleine, oppure il bassorilievo che raffigura la battaglia di di Jemmapes sull’Arc de Trionfe…
…ancora più a Nord, a Londra, di fianco al palazzo di Westminster troneggia la statua equestre dedicata a Riccardo cuor di leone, a Euston Square il monumento di Robert Stephenson, al cimitero di Chiswick il mausoleo di Ugo Foscolo e all’Isola di White per rendere omaggio alla tomba della principessa Elisabeth Stuart…
…si potrebbe ancora avanti, toccando l’India e la Turchia, tanto è stato prolifico e ricercato il lavoro di Carlo Marochetti.
Carlo Marochetti era sopratutto un Torinese.
Nasce nella città sabauda il 14 gennaio del 1805 e, grazie all’opera voluta da Carlo Alberto di Savoia, raggiunge fama e notorietà quando, nel 1831, il sovrano incarica il giovane artista di realizzare la statua equestre dedicata ad Emanuele Filiberto di Savoia.
Il monumento viene realizzato in Francia ed esposto nel cortile del Louvre dove raccoglie entusiastici elogi prima di essere trasferito a Torino e inaugurato nel 1838; nella stessa occasione Carlo Alberto nomina Marochetti Barone.
La statua equestre è tutt’oggi considerata un capolavoro nel suo genere e, confermando la classe dell’artista, lo porta immediatamente ai più alti livelli del panorama artistico ottocentesco.
Dopo l’inaugurazione del Caval ‘d Brôns, la fama e la notorietà di Carlo Marochetti subiscono una forte impennata e le commissioni per la realizzazione di monumenti arrivano numerosissime da tutta l’ europa, ma la fama dello scultore va ben oltre; tra le righe del famosissimo romanzo “Il conte di Montecristo” di Alexandre Dumas, nell’episodio che introduce lo stesso Conte nell’alta società parigina
…[Questo signore si era imposto in quel giorno l’obbligo di salvare un uomo, la combinazione volle che fossi io: quando diventerò ricco, voglio far fare da Klugmann o da Marochetti una statua che rappresenti quell’episodio.” “Sì” disse sorridendo Morrel].
Nonostante sia nato a Torino la vita di Carlo Marochetti si svolge tra Francia, naturalizzato francese nel 1841 con la medaglia alla Legion d’onore, e l’Inghilterra.
La famiglia Marochetti si trasferisce nel castello di Vaux-sur-Seine a pochi chilometri da Parigi quando Carlo ha poco più di cinque anni, vi rimane fino al 1848 quando, a seguito dei disordini che hanno portato alla deposizione di Luigi Filippo d’Orleans, si trasferisce a Londra dove la sua fama era già nota.
A Londra raccoglie fin da subito i favori della corte e diviene ben presto amico della regina Vittoria e del principe consorte Alberto per i quali realizza moltissime opere tra cui il loro monumento funebre.
Malgrado la lontananza dalla terra natia Carlo Marochetti, fedele sostenitore della monarchia, continua ad intrattenere i rapporti con l’alta società torinese diventando molto amico, tra gli altri, di Massimo d’Azeglio che è spesso ospite nella sua casa londinese e che condivide con Marochetti la sua passione per le collezioni d’arte.
L’ultima firma di Carlo Marochetti a Torino è la statua equestre di Carlo Alberto, nell’omonima piazza. Realizzata nel 1861 forse non è l’opera più riuscita dell’artista, ma ciò è presumibilmente dovuto alle continue richieste di modifica in corso d’opera che hanno in qualche modo turbato la buona riuscita del monumento.
Torino ha dedicato all’ artista una targa in via Principe Amedeo, sulla casa natia, non molto visibile, ma Carlo Marochetti è e rimarra sempre nel cuore dei torinesi come colui che ha realizzato il Caval ‘d Brôns.