Caserma Dogali, oggi Lamarmora: la prima aula bunker di Torino

Caserma Dogali, oggi Lamarmora: la prima aula bunker di Torino

In via Asti, tra via della Regina e via Figlie dei militari, si trova la caserma La Marmora, spesso protagonista di una Storia che Torino preferirebbe dimenticare. L’ austero edificio nacque nel 1888 come Caserma Dogali ospitò un reggimento di Fanteria e il corpo dei bersaglieri ciclisti dal ’22 al ’42, assumendo l’ attuale nome.
Dopo l’8 settembre 1943, fu occupata dai repubblichini, come venivano sprezzantemente chiamati a Torino i militanti della Repubblica di Salò e divenne il quartier generale dell’ UPI, l’ ufficio investigativo creato per reprimere con ogni mezzo la Resistenza: le sue cantine furono trasformate in celle dove vennero incarcerati, torturati e giustiziati, prigionieri politici, partigiani e dissidenti.

Caserma Dogali, oggi Lamarmora: la prima aula bunker di TorinoAl termine del secondo conflitto mondiale, l’ ex caserma Dogali riprese le proprie normali funzioni fino al 1976, quando al suo interno fu costruita l’ aula bunker per accogliere nella massima sicurezza il processo contro i capi storici delle Brigate rosse: lì, dall’interno della gabbia dove  era rinchiuso con Alberto Franceschini, Paolo Maurizio Ferrari, Prospero Gallinari e altri brigatisti, il 10 maggio 1978 Renato Curcio rivendicò pubblicamente l’assassinio di Aldo Moro. Con la costruzione della casa circondariale delle Vallette e di un’altra, più moderna aula bunker, la caserma cadde a poco a poco in stato di abbandono: a più riprese si parlò di una sua riqualificazione, si tentò di riconvertirla in vari modi, venne utilizzata dagli alpini come sede organizzativa dell’ adunata nazionale del 2011 e ospitò i volonatri della comunità ‘Emmaus’.

Caserma Dogali, oggi Lamarmora: la prima aula bunker di TorinoAttualmente vi sono alcune proposte per rivalutare adeguatamente i locali, ma per il momento nessun progetto sembra sia stato avviato: tanto per cambiare.

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