Chiesa di Santa Chiara

Chiesa di Santa Chiara, Barocco e giochi di luce

In una delle zone più frequentate dagli amanti della Torino notturna, un piccolo tesoro barocco passa quasi inosservato tra lo scalpitio degli assidui frequentatori della movida torinese, è la chiesa di Santa Chiara, nell’antico quadrilatero romano, all’angolo tra via Santa Chiara e via delle Orfane.
La chiesa di Santa Chiara è ciò che rimane di un antico convento, costruito nei primi anni del XIII secolo, ai margini delle antiche mura di Torino, nei pressi di Porta Pusterla tra la contrada della Basilica e la via delle Orfanelle. La data della costruzione non è conosciuta, ma è certo che la sua realizzazione avviene quando la fondatrice dell’ordine delle Sérafe (chiamate poi Clarisse), Santa Chiara, è ancora in vita.

A metà del ‘700 la chiesa, ormai degradata, ha bisogno di un “restyling” generale e Bernardo Antonio Vittone sembra proprio la persona giusta, infatti due delle sue sorellastre appartengono all’ordine delle Clarisse ed inoltre chi meglio di lui può dedicarsi con tanto ardimento ad un impegno così intraprendente. Infatti l’interno della chiesa di Santa Chiara è molto piccolo, tanto da sembrare un piccolo teatro, ma, nonostante tutto, Vittone riesce con ingegno a realizzare un’opera maestosa, ricca di giochi di luce indirette, trionfi di stucchi, nicchie, balaustre, balconcini, cupolette ed archi: un apoteosi barocca!

Chiesa di Santa ChiaraLa chiesa ha una pianta ottagonale ed è sormontata da una piccola cupola ad otto spicchi sulla base della quale finestre cordiformi (a forma di cuore) captano la luce dall’esterno diffondendola in modo indiretto, tanto che è difficile dall’interno rendersi conto che la chiesa si trova tra viuzze tanto strette e buie, sembra che tutta la luce presente a Torino sia, in qualche modo, convogliata all’interno della chiesa.
L’altare maggiore, così come i due laterali sono una fedele riproduzione degli originale realizzati dal Vittone che ora si trovano nella chiesa del Monastero della Visitazione di Pozzo Strada. Di recente realizzazione pure il quadro raffigurante l’apparizione di Gesù a S. Margherita del pittore grugliaschese Nicola Arduino. La facciata di un barocco austero ed elegante è a due ordini di lesene, decorate da capitelli rococò, divise da un cornicione lineare ed un portale riccamente scolpito permette l’accesso alla chiesa.

Nei primi anni del XIX secolo le Clarisse, ormai in numero esiguo, vengono trasferite e il complesso monastico passa nelle mani delle Suore della Visitazione o Salesiane che vi rimangono fino ai primi anni del XX secolo quando si trasferiscono in località Pozzo Strada. Nel 1930 il convento viene assegnato alle Piccole Serve del Cuore di Gesù, ma pochissimi anni dopo l’edificio viene demolito per far spazio al Palazzo d’Igiene. Del vecchio complesso rimane, fortunatamente illesa, la chiesa ( che è attualmente in fase di restauro) ed una piccola porzione dell’antico chiostro.

Curiosità:
Nella chiesa di Santa Chiara, nel 1845 San Leonardo Murialdo viene ordinato sacerdote.
Quattrocento anni prima, verso la metà del XV secolo, Maria di Savoia, figlia di Amedeo VIII e vedova di Filippo Maria Visconti duca di Milano, veste l’abito delle Clarisse, nella stessa chiesa.

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