Edmondo De Amicis era molto legato ad una città piemontese che dista ad una cinquantina di kilometri da Torino, la bella ‘Pinerolo’, descritta dallo scrittore con parole semplici, cariche di amore e passione: “Vista dall’alto, posta com’è all’imboccatura di due bellissime valli, ai piedi delle Alpi Cozie, davanti ad una pianura vastissima, seminata di centinaia di villaggi, che paiono isole bianche in un vasto mare verde e immobile, è la città più bella del Piemonte”.
De Amicis si stabilì a Torino nel lontano 1871 e spesso soggiornava con la famiglia a Pinerolo. Durante uno dei suoi soggiorni nella villa D’Aquiland, De Amicis scrisse ‘Alle porte d’Italia’ ispirandosi alla storia e al paesaggio del pinerolese: intere pagine dedicate ad una città che tanto ha condiviso con casa Savoia e posizionata ai piedi delle montagne con una spettacolare vista del grande Monviso. Sappiamo per certo che vi soggiorno nel 1882, 1883 e 1884 anno in cui la giunta comunale concesse la cittadinanza onoraria allo scrittore che “con grande amore scrisse di questa città le più splendide pagine inspirate alla bellezza dei suoi monti ed alla nobiltà delle sue memorie“.
Quando nel 1908, Edmondo De Amicis si spense a Bordighera, la città di Pinerolo volle riconoscergli nuovamente la propria ammirazione e gratitudine. Grazie ad una sottoscrizione avviata dal giornale locale ‘La lanterna Pinerolese‘ fu commissionata a Pietro Canonica la realizzazione di un busto raffigurante il poeta che avrebbe trovato posto in cima al momento inaugurato il 20 giugno 1909.
‘Alle porte d’Italia’
Oggi, passeggiando nel quartiere San Maurizio è ancora possibile imbattersi nella Villa D’Aquiland che nel frattempo ha cambiato nome in ‘Villa Accusani’ e poi in ‘La Graziosa’, edificio che sorge nella zona dell’antico bastione Malicy. In alto, ben visibile dalla strada , è stata posta una grossa targa in marmo che ricorda il luogo dove lo scrittore soggiornò e scrisse il suo romando ‘Alle porte d’Italia’.