Fontana 12 mesi, l’ opera di Carlo Ceppi

Fontana 12 mesi, l' opera di Carlo Ceppi

L’architetto Carlo Ceppi passeggia nervosamente nella penombra del suo ufficio. Mancano pochi mesi all’inaugurazione dell’Esposizione Nazionale, organizzata per festeggiare i cinquant’anni dello Statuto Albertino. I lavori per la realizzazione della Fontana Monumentale procedono alacremente, ma la lettera poggiata sulla scrivania, ricevuta poche ore prima, mette un po’ di ansia all’architetto.

È firmata SAR Umberto I di Savoia, si complimenta per i lavori eseguiti fin’ora; solo la settimana prima con una visita a sorpresa si è recato personalmente per accertarsi che tutto procedesse per il meglio, intanto, con il suo biglietto chiede lo stato dell’arte delle statue che decoreranno la fontana.

Il 1 maggio, giorno dell’inaugurazione è vicino, “meglio convocare i nove scultori incaricati della realizzazione dei vari gruppi scultorei”, pensa fra se e se. “La Fontana Monumentale sarà probabilmente l’unica struttura a non essere distrutta dopo la fine dell’Esposizione, deve essere bella e d’impatto…”.
Si avvicina al tavolo dei progetti dove sono aperti gli elaborati della fontana.
Una forma ovale definita da quattro curve simmetriche, le due laterali delimitate da balaustre sulle quale poggeranno statue femminili che rappresentano i dodici mesi, sei per parte. Nella parte alta, sulla curva più piccola i quattro gruppi dei fiumi dai quali sgorga un’imponente cascata d’acqua, in basso i due gruppi rappresentanti la Pace e la Guerra e al centro due zampilli per rendere più movimentata la composizione.

Fontana 12 mesi, l' opera di Carlo Ceppi

Con la mente ripercorre le visite fatte nel corso degli ultimi mesi nei vari studi, ripensa al laboratorio di Contratti, incaricato di realizzare il gruppo del Po, un erculeo uomo barbuto poggiato fiero su grossi macigni, un lungo remo alla sua destra che sostiene un fauno intento a suonare una zampogna, ai lati festanti putti che simboleggiano i vari affluenti che danno alimento e possanza al grande fiume. “Imponente”.
Lo studio di Rubino accoglie il gruppo della Dora, una nuda fanciulla, con in capo una cuffia decorata con piccole margherite, mentre con una mano disseta un ariete; ha sulle ginocchia un pastorello innamorato intento a suonare il flauto. Con lo sguardo dolce reca il suo tributo al fiume padre.
“Un’opera bellissima”, pensa Ceppi, è questo il motivo che  ha spinto l’architetto ad affidare a Rubino, affiancato da Biscarra, i gruppi del Genio della Pace e del Genio della Guerra.

Molto bello, pure, il gruppo del Sangone, Reduzzi ha fatto un gran lavoro. Il fiume rappresentato da un uomo che assiste all’eterno idillio dell’amore: un giovinetto porge da bere ad una fanciulla in una coppa improvvisata, la metafora del fiume che alimenta l’acquedotto della città di Torino.
In ultimo il gruppo delle Tre Sture, Cometti ha realizzato tre bellissimi nudi femminili intenti a giocare con una rete scherzando intorno ad una ruota di mulino, le tre donne rappresentano la Stura di Ala, la Stura di Valgrande e la Stura di Viù che diventano la Stura di Lanzo prima di immettersi nel grande Fiume.
I puttini che decorano i due terminali delle balaustre sono completati, così come il Genio della Pace, la figura di donna che solca il mare su di un cigno intanto sulla riva, ad attenderla, sorrisi e giochi infantili e il Genio della Guerra aggrappato alla criniera di un cavallo marino prova ad attraccare mentre alcuni putti cercano di respingerlo impedendo l’approdo.
“Saranno sicuramente di grande impatto”.
Le statue dei mesi, dodici figure femminili, commissionate a Bonino, Bottinelli, Cerini, Debiagi Sassi e Renda sicuramente saranno già terminate, ma sarà necessario sentire gli scultori uno ad uno per accertarsi che tutto sia perfetto. I gruppi scultorei sono tutti realizzati in cemento, un materiale resistente, certo, ma non eterno, “chissà negli anni a venire…” .

Fontana 12 mesi, l' opera di Carlo Ceppi

“Chissà se tutti questi sforzi saranno apprezzati negli anni futuri, come li apprezzo io ora…”
“E il nome? Chissà se rimarrà Fontana Monumentale, già qualcuno ha proposto Fontana Luminosa, a me personalmente piace Fontana dei Mesi”, pensa Ceppi, e un sorriso gli illumina il volto.

L’architetto si sofferma nuovamente sul progetto della fontana.
È un insieme di contrasti, una sintesi di Eclettismo storicista opposto ad un Eclettismo innovativo privo di riferimento storico letterario, “un po’ un azzardo, forse, ma credo proprio che il risultato sia pregevole”. Gli sfugge un altro sorriso, a settant’anni si può permettere qualche azzardo…

Mentre indossa il cappotto, prima di uscire dallo studio, un ultimo pensiero.
Il luogo scelto per la realizzazione della Fontana Monumentale è lo stesso dove la leggenda narra che Fetonte dopo essersi impadronito del carro del padre perde il controllo dei cavalli.
Zeus infuriato,  per fermarlo gli lancia un fulmine e il giovane cade nel fiume Eridano dove molti anni più tardi nasce Augusta Taurinorum.  

…”Chissà se ‘sta storia a l’é prope vera. E riüsiruma mai a scuprilu”

 

 

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