Dietro qualcosa che si materializza c’è l’impegno di diverse persone che mettono a disposizione le proprie competenze per realizzare un progetto che qualcuno ha deciso di trasformare in realtà.
Francesco Mulassano è l’ideatore del Torino Synth Meeting, ambizioso progetto che ha potuto realizzarsi per la prima volta nel 2011, quando, unite le forze con Luca Torasso, si è concretizzata quella che in origine era una semplice idea.
Francesco Mulassano, classe ’79, oggi lavora al politecnico di Torino e passa il suo tempo a smanettare con i pomelli dei suoi sintetizzatori anche se in realtà nasce come chitarrista: sul finire degli anni ‘90 si converte agli strumenti elettronici e nasce il suo personalissimo progetto musicale URBANSPACEMAN.
Nel 1999 scocca la scintilla che 12 anni dopo avrebbe portato al Torino Synth Meeting.
Durante le trasferte lavorative Francesco fa visita ai negozi di strumenti musicali che incontra nelle varie città e all’ interno di un piccolo negozio di Genova, mentre curiosa tra chitarre e multi-effetti vari, nota una tastiera con i fianchi di legno. Nonostante sia ignaro del funzionamento dei sintetizzatori chiede di poterlo provare.
Non escono chissà quali suoni, anzi, sembra che abbia perso una mezz’oretta per comprendere che i sintetizzatori erano per lui un mondo alieno. Il piccolo Moog Prodigy non suona e quello che emette durante la rotazione dei vari potenziometri è incomprensibile, ma è sufficiente ad illuminare Francesco che decide di comprarlo.
Ecco, possiamo dire che la scintilla del Synth Meeting nasce a Genova e non a Torino ma…
Tornato a casa comincia a studiare le basi della sintesi sonora, acquista un Korg Ms-20 ed inizia un lunghissimo periodo di compravendita di innumerevoli strumenti musicali (non sappiamo se li abbia provati tutti, ma sappiamo che li conosce, sa come suonano e sa come ottenere da loro quello che vuole).
Passano gli anni e alla passione crescente per la sintesi analogica si affianca un periodo di conoscenza e studio del software musicale e la stesura di recensioni musicali che gli permettono di conoscere Luca Torasso anche lui appassionato di sintesi analogica.
L’incontro porta nel 2008 alla nascita del NoiseCollective, un forum, un gruppo, un idea che realizza workshop dedicati al mondo dei sintetizzatori e mette in contatto amanti del settore.
Francesco comincia così a maturare l’idea di creare un evento annuale che attiri appassionati di sintetizzatori. Il know-how c’è, l’amico Luca Torasso oramai è un fidato collaboratore che approva ciecamente l’idea e qualcuno interessato a parteciparci sembra esserci.
Nel 2011 viene organizzata la prima edizione Torino Synth Meeting che attira all’interno del Blah Blah, il famoso locale di via Po, solamente i più attivi del NoiseCollective. Qualcuno dice 15, qualcuno 17, ufficialmente vengono dichiarati 18 partecipanti: praticamente 4 espositori privati, 4 amici degli espositori, 4 fanciulle innamorate e i due organizzatori Francesco e Luca.
Passion Lives Here, si diceva una volta a Torino.
La seconda edizione si svolge nel 2012 sempre al Blah Blah e visto l’enorme successo dell’edizione… balle!
La possibilità di vedere e provare strumenti introvabili circola tra gli appassionati che colgono l’occasione per passare una giornata di confronto con altri patiti dei sintetizzatori. I numeri aumentano ma si fermano a 50 partecipanti.
Stand e strumenti musicali costringono Francesco a spostare la location, la terza edizione del #TSM si svolge all’interno del SuperBuddha dei Docks di via Valprato. L’unicità del meeting suscita l’interesse di Disconet che diventa partner dell’iniziativa ed una prima azienda decide di parteciparvi. La GRP Synthesizer è presente nientemeno che nella persona di Enrico Cosimi, il guru italiano della sintesi sonora.
Tra workshop e espositori privati si raggiunge il fatidico numero dei 100 spettatori e Francesco decide di dare un impronta più nazionale all’evento cercando di coinvolgere le aziende italiane ad esporre i propri strumenti alla quarta edizione.
All’invito rispondono positivamente i più grossi distributori italiani di strumenti musicali che portano in dote alcuni marchi importanti del settore e costringono gli organizzatori ad organizzare la fiera dentro la più ampia Student Zone dei Murazzi. Sono presenti molte aziende italiane, gli spazi si prestano a workshop di elevata qualità e il meeting è un evento che comincia a farsi conoscere anche fuori Torino. A fine giornata si conteranno oltre 400 persone.
La quinta edizione è forse la più facile. La location viene riconfermata, costruttori stranieri entrano in contatto con l’organizzazione per essere presenti all’unica fiera italiana dedicata ad un settore che sembrava essere scomparso dalle manifestazioni italiane.
La giornata attirano più di mille spettatori che passano il tempo a seguire work-shop proposti da aziende famose in tutto il mondo e possono provare gli strumenti musicali messi a disposizione dagli appassionati e dalle varie aziende.
La sesta edizione del TorinoSynthMeeting è ancora da scrivere ma le aspettative sono tante.
La location è stata spostata al Bunker di via Paganini per motivi logistici che esigono spazi più grandi. Le aziende presenti saranno tante e con le ultime conferme si superano i 50 espositori. Per la seconda volta la Roland sarà presente al meeting in veste ufficiale e, segno dell’importanza della manifestazione, quest’anno sarà presente anche la Yamaha che ha scelto i Torino Synth Meeting per la presentazione italiana di alcuni suoi prodotti.
Questa è la storia in breve del Torino Synth Meeting, da piccolo ritrovo di quattro amici al Bar ad evento italiano di rilievo ed unico a potersi confrontare con le grandi fiere che si svolgono nelle città europee. Francesco ha avuto una grande idea che grazie all’amico Luca Torasso è diventata realtà, una realtà che quest’anno ha avuto anche il patrocinio del Comune di Torino, del Dams e del IMSTA.
Cosa diavolo è l’IMSTA? L’ IMSTA è l’ente americano che raccoglie i produttori di software musicale e promuove l’uso consapevole e legale del software musicale. Un ulteriore segnale che del TSM se ne parla anche oltreoceano.
Francesco Mulassano, oltre a tutto ciò, nel 2004 ha fondato Ultrasonica, un portale di musica indipendente ed è stato membro della purtroppo disciolta Tacuma Orchestra. Oggi suona nei Space aliens from outer space, è mente attiva del progetto musicale GiAnts e, posso dirlo, anche amico mio.