Francesco Ruffini il coraggio di un “NO”

Francesco Ruffini il coraggio di un “NO”

Francesco Ruffini nasce a Lessolo Canavese il 10 aprile 1863, frequenta il liceo nella vicina Ivrea, diventa insegnante di Storia del diritto e successivamente di Diritto ecclesiastico presso le università di Pavia, Genova, e infine Torino.

La sua dottrina è incentrata sulla libertà religiosa ma soprattutto sui diritti di libertà degli  individui. Collaborò attivamente alla prima elaborazione del diritto ecclesiastico italiano e negli anni a seguire diventa Rettore dell’Università degli Studi di Torino.
Ammiratore di Cavour segue appassionatamente le vicende politiche dello stato italiano e nel 1914 diventa senatore e successivamente Ministro dell’Istruzione.

Nel 1925, in risposta al Manifesto degli Intellettuali fascisti, firma il Manifesto degli Intellettuali antifascisti redatto da Benedetto Croce decisione che gli costa un’aggressione da parte di un gruppo di fascisti all’ interno dell’Ateneo torinese.
Nel 1931, tenendo fede ai suoi ideali di libertà, insieme ad altri dodici colleghi, tra cui il figlio, rinuncia alla cattedra per non prestare il giuramento di fedeltà al Fascismo

“Io non posso – in coscienza e per la più elementare coerenza al mio passato accademico e politico – prestare il giuramento richiestomi”.

Francesco Ruffini

Obbligato, lascia la cattedra universitaria e, privato dell’insegnamento a cui tiene intensamente muore pochi anni dopo a Torino il 29 marzo 1934.

 “La libertà non rappresenta per me soltanto il supremo dei miei ideali di cittadino, ma quasi la stella polare a cui si è indirizzata sempre quella qualunque mia attività didattica e scientifica, la quale può non aver contato per nulla, ma che per me conta più che tutto, perché essa è stata ed è la stessa ragione della mia vita spirituale: così che, se alla libertà per opportunismo, per utile o per paura io non tenessi fede, mi parrebbe di aver vissuto invano o di perdere insieme la stessa ragione di vivere”

Terminato il secondo conflitto mondiale la Città di Torino ha dedicato al docente e ministro l’omonimo parco situato al fondo di corso trapani mentre una statua è stata collocata presso la galleria dei dotti presso l’Università degli Studi di Torino.

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