Giovanni Antonio Amedeo Plana, l’uomo sulla Luna

Giovanni Antonio Amedeo Plana, l’uomo sulla Luna

Osservando la Luna con un telescopio, nel Mare Serenitatis, nella zona nord-ovest è possibile vedere il cratere “Plana” che prende il nome dall’astronomo e matematico Giovanni Antonio Amedeo Plana.

Nasce il 6 novembre 1781 a Voghera da genitori piemontesi ed a soli quindici anni viene mandato a studiare a Grenoble. Nel 1800 si trasferisce a Parigi e frequenta l’università dell’École Polytecnique dove diventa allievo di Lagrange.
Tornato a Torino è nominato professore di Astronomia presso l’Ateneo della Città, ricevendo la cattedra che fu di Tommaso Valperga e diventa maestro di Luigi Federico Menabrea e Felice Chiò.
Fonda e diviene poi direttore, dell’osservatorio astronomico di Torino che fino ad allora era solo una branca della facoltà di Astronomia, individuando come sede una delle due torri di Palazzo Madama.

Giovanni Antonio Amedeo Plana, l’uomo sulla LunaÈ conosciuto soprattutto per l’opera scientifica “Teoria del moto della Luna” scritta in collaborazione con F. Carlini che gli vale il premio dell’Accademia di Parigi nel 1820.
Nel 1851 è nominato Presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino dove rimane fino alla sua morte, avvenuta a Torino il 20 gennaio 1864. È sepolto nel Cimitero Monumentale di Torino.
All’interno della Galleria dei Dotti è possibile conoscere Giovanni Antonio Amedeo Plana grazie alla presenza di un busto a lui dedicato.

Curiosità:
A fianco della Chiesa dei Ss. Martiri, nella sacrestia della Cappella della Pia Congregazione dei Banchieri, Negozianti e Mercanti, è conservato tutt’oggi un ingegnoso calendario universale costruito proprio da Giovanni Plana tra il 1831 e il 1835. Un complesso meccanismo di ingranaggi che permette il calcolo del tempo di 40 secoli, dall’anno 1 fino al 4000, oltre 40.000 dati impressi su rulli girevoli.

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