La Biblioteca Reale di Torino

La Biblioteca Reale di Torino

Metti un giorno a Torino con l’immancabile visita ai Musei Reali
e se dopo lo spettacolo barocco di Palazzo Reale decideste di immergervi in un oasi silenziosa, finemente decorata, con antichi testi, preziosi incunaboli, rare pergamene, pregiate cinquecentine, straordinari manoscritti e magnifici disegni di Leonardo da Vinci, Raffaello, Rembrand… non vi resta che recarvi nella maestosa sala studio della Biblioteca Reale di Torino dove, irreparabilmente, ci si può perdere nel piacere.

Salito al trono Carlo Alberto di Savoia nel 1831, si impegna per rafforzare lo Stato attraverso nuove riforme che comprendono soprattutto arte ed istituzioni, convinto che un nuovo assetto culturale avrebbe aiutato a rendere il Piemonte un paese più moderno ed al passo con i tempi; per lo sviluppo di questo nuovo progetto, decide di avvalersi dell’aiuto dei più grandi letterati subalpini del tempo.
Sull’onda della riforma vengono istituite, tra le altre, la Regia Pinacoteca, l’Armeria Reale e la Biblioteca Reale a cui Carlo Alberto volge un particolare interesse. Nei suoi pensieri, Carlo Alberto, immagina la sua biblioteca con due funzioni primarie, la raccolta e la conservazione delle memorie della dinastia sabauda e lo studio, suddiviso in quattro sezioni principali: storia ed arte militare, storia municipale e subalpina, grandi viaggi e belle arti.

La Biblioteca Reale di Torino

Dell’antica Biblioteca Reale era rimasta ben poca cosa dopo la corposa donazione fatta da Vittorio Amedeo II alla Regia Università di Torino, ma Carlo Alberto decide di implementare il patrimonio librario sabaudo con la sua collezione personale, derivante principalmente dalla raccolta appartenuta alla nonna, Giuseppina Lorena D’Armagnac, e con l’acquisto di testi, anticamente già facenti parte della collezione sabauda, andati perduti nel corso degli anni.
Ma non basta, Carlo Alberto vuole una “vera” Biblioteca Reale e a questo scopo nomina  Michele Provana del Sabbione bibliotecario di corte e gli storici Luigi Cibrario e Domenico Promis di “ far ricerca non solo di documenti inediti concernenti le origini e primi tempi della monarchia di Savoia, ma di libri antichi, membranacei o miniati o per rarità o per bellezza meritevoli d’esser acquistati e, non potendo acquistarsi, disegnati”.

Con questi presupposti i locali fino ad allora destinati alla Biblioteca Reale, al primo piano del palazzo, diventano ben presto insufficienti, e il sovrano decide di affidare a Pelagio Palagi la progettazione dei nuovi locali da destinare a biblioteca, al piano terra dell’ala orientale della reggia.
L’architetto di corte incarica i pittori Moja e Trefogli di affrescare la volta della sala studio; il disegno è dello stesso Palagi, di gusto neoclassico, e ha come tema la celebrazione delle scienze e delle arti attraverso la raffigurazione dei più grandi protagonisti italiani di quelle discipline.
Alle pareti, divise longitudinalmente da una balconata in ferro battuto, un doppio ordine di librerie in noce raccolgono le migliaia di volumi, al centro della sala, delle vetrine in noce espongono alcuni tra i capolavori custoditi dalla biblioteca.

Col passare degli anni la Biblioteca Reale amplia il proprio patrimonio librario, oltre al fondo di casa Savoia, principalmente una raccolta di carteggi relativi alla dinastia sabauda, nel 1839 Carlo Alberto acquista da Giovanni Volpato una collezione di disegni realizzati tra il quattrocento ed il settecento tra cui il famoso autoritratto di Leonardo a sanguigna ed il codice sul volo degli uccelli, sempre di Leonardo.
Successivamente diventano patrimonio della biblioteca tantissimi fondi acquistati o donati tra i quali il Fondo Saluzzo, il fondo Pallavicino Mossi, il fondo Roero di Cortanze, il fondo musicale, il fondo fotografico, l’archivio Promis e molti altri ancora tanto che ora è necessario cominciare a dare i numeri…
sono oltre 200.000 i volumi conservati nella Biblioteca Reale di Torino, 187 incunaboli, 5019 cinquecentine, 4.500 manoscritti, 3.055 disegni, 1.500 pergamene, 1.112 periodici, 400 album fotografici, 1736 spartiti, carte geografiche e atlanti seicenteschi, incisioni, stampe…
Insomma un luogo fantastico dove possono trovare piacere gli amanti della storia, della letteratura, delle arti, delle scienze, della geografia e perché no! dei numeri.
La Biblioteca Reale di Torino è stata inserita nel 1997 tra le residenze reali piemontesi patrimonio mondiale dell’UNESCO

La Biblioteca Reale di Torino

Piazza Castello, 191, 10122 Torino

Fonti: Biblioteca Reale, Torino – Giovanna Giacobello Bernard

 

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