Chiesa della Gran Madre, la cancellata che non c’era più.
La chiesa della Gran Madre di Dio, ai piedi della collina torinese, è sicuramente una delle icone della città di Torino.
Importante perché segna il rientro di Vittorio Emanuele I di Savoia dopo la dominazione napoleonica, ma anche per la sua componente esoterica e le fattezze che ricordano quelle del Phanteon, particolare che ai tempi della sua inaugurazione non passò inosservato, visto che di tempio pagano si parla.Ma a me, sinceramente, salta subito in mente la scena di Italian Job, quando una rossa Mini Minor irrompe nel bel mezzo di un matrimonio, e la cosa mi fa sorridere.
Ripensandoci un attimo, nella scena del film non è presente nessuna cancellata che delimita la chiesa alla base delle scale. . .
La chiesa, come si vede in alcune litografie e fotografie d’epoca, presentava una massiccia cancellata che avanzava di circa due metri rispetto ai primi gradini.
Durante la seconda guerra mondiale il Ministero della produzione bellica, incaricato di vigilare e coordinare l’industria responsabile degli armamenti, dà ordine di requisire tutti i prodotti siderurgici disponibili per la costruzione di materiali da utilizzare per scopi bellici. Campane e cancellate delle chiese sono ritenute utilissime allo scopo e la cancellata della Gran Madre non è da meno: confiscata!
La chiesa è rimasta sprovvista della cancellata fino ai primi anni novanta quando, grazie ad un lascito di un’anziana parrocchiana, il Comune di Torino ha ripristinato un’inferriata ispirata a quella costruita nel progetto iniziale.
Sicuramente, con il rifacimento della recinzione, qualsiasi incursione di Mini Minor è bandita, ma di fatto il ripristino alla base delle scale ha in qualche modo arginato gli atti vandalici che nel corso degli anni hanno ripetutamente colpito la chiesa della Gran Madre e le sue bellissime statue.