Quando Mario Soldati salvò la vita a Raffaele Richelmy

Quando Mario Soldati salvò la vita a Raffaele Richelmy

Ai Murazzi esiste una targa dedicata a Mario Soldati e al suo atto eroico compiuto alla giovane età di 15 anni.
Il 17 marzo del 1922 il giovane liceale Mario Soldati e il suo compagno Olivieri di Vernier  vogavano in coppia accompagnati da un’altra canoa con a bordo Mario Tasca e Raffaele Richelmy, nipote del cardinale.
Non è chiaro cosa sia successo, ma improvvisamente la canoa guidata da Tasca e Richelmy si ribaltò mettendo in seria difficoltà i due vogatori: Tasca non si lasciò prendere dal panico e nuotando alla ricerca di un appiglio trovò la salvezza aggrappandosi ad un remo, mentre Richelmy, non sapendo nuotare, venne colto dal panico e cominciò ad agitarsi.
Secondo quanto scritto dalla Stampa del 19 marzo 1922, Mario Soldati, senza alcuna esitazione e ancor vestito, si tuffò dalla sua canoa e nuotò in direzione dello sfortunato.
Nonostante Richelmy era in stato confusionale ed agitato, con ludica determinazione Mario Soldati  riuscì a calmarlo e a convincerlo  ad aggrapparsi alla sua spalla in modo che, sfidando la corrente, potessero raggiungere la canoa ancora a galla e salvarsi.
Gli attimi concitati si conclusero quando Mario Soldati  tornò a riva dove i curiosi accorsi sul luogo diedero vita ad una sonora ovazione.

Nei giorni successivi il Cardinale Richelmy scrisse  una commossa lettera di ringraziamento al salvatore di suo nipote e la notizia cominciò a girare le testate giornalistiche italiane dell’epoca fino ad arrivare negli ambienti della politica.
L’atto eroico giunse anche alle orecchie del Re che, su  proposta del ministro dell’interno, il 22 ottobre 1922 fregiò Mario Soldati con la ‘Medaglia d’argento al valor civile’ per la coraggiosa e filantropica azione compiuta.

Targa dedicata a Mario Soldati

Qui il 17 marzo 1922
un giovanissimo Mario Soldati
(1906 – 1922)
esempio di coraggio ed altruismo
ai giovani di ogni tempo
trasse in salvo
dalle acque del fiume Po
un coetaneo in pericolo di vita
meritando la medaglia d’argento
al merito civile

Quasi 100 anni dopo, l’ 11 marzo 2011, alla presenza di Michele Soldati, figlio di Mario,  viene inaugurata una targa in memoria dell’eroico gesto.

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