Monte dei Cappuccini e la sua chiesa

Monte dei Cappuccini e la sua chiesa

Il Monte dei Cappuccini è una collina situata sulla parte destra del Po in prossimità del ponte Vittorio Veneto e di piazza Vittorio Veneto.

Il luogo racchiude una storia molto antica che parte dal Pliocene (sono state ritrovate conchiglie marine fossilizzate) e finisce oggi con la creazione del Museo della Montagna.

Nel XIII secolo Tommaso I di Savoia costruisce una propria fortezza nel monte che in età antica era luogo di attività pagane e culti preromanici.
Nel 1473 la costruzione viene venduta alla famiglia Schiaravelli per essere poi acquista nel 1581 da Carlo Emanuele I di Savoia che intendeva farne dono ai Frati Cappuccini.

Nel 1583 inizia la costruzione della chiesa di Santa Maria al Monte secondo il progetto a croce greca dell’architetto Ascanio Vitozzi. I lavori eseguiti in stile manierista sotto la guida dell’ingegner Giacomo Soldati coinvolgono Carlo e Amedeo di Castellamonte nella realizzazione dell’altare maggiore e terminano nel 1656.

Dopo il seicento il monte viene scelto come luogo per proteggere le artiglierie poiché ben isolato e strategico al di sopra del fiume Po e oggi è diventato metà turistica grazie alla vista panoramica su Torino che offre la balconata di fronte alla Chiesa di Santa Maria al Monte.

Monte dei Cappuccini e la sua chiesaMonte dei Cappuccini: La collina difensiva e il convento spirituale

Una leggenda, risalente al doppio assedio francese di Torino del 1640, vede il monte dei cappuccini protagonista:
Le truppe francesi guidate dal conte di Harcourt espugnarono il colle e, vinte le resistenze della popolazione, entrarono nella chiesa per saccheggiarla.
Ma all’interno, come afferma Padre Pier Maria Cambiano, “Una lingua di fuoco uscita dal Santo Ciborio andò a cogliere in pieno petto l’audace e sacrilego francese da bruciargli gli abiti e la faccia. Di che spaventato gittandosi a terra gridava: “Mon Dieu! Mon Dieu!”. Tosto la chiesa fu empita di denso fumo e fra il comune stupore cessò il vandalismo”…… e I francesi desistettero dal saccheggio del luogo sacro.

Nel 1989 viene fatta una fossa sul Monte dei Cappuccini per deporre le ceneri di alcuni frati defunti e nel giardino ci fu un’importante scoperta: viene rinvenuto uno scheletro perfettamente conservato con alcuni chiodi attorno al corpo (presumibilmente i chiodi rimanenti della cassa funebre) e due fornelli di pipa in ceramica bianca. La datazione delle pipe, insieme ad alcune fonti, collegano lo scheletro al Conte di Agliè, famoso per la storia d’amore con la vedova del Duca Vittorio Amedeo I, Cristina di Francia, e per i prestigiosi incarichi di comando militare. I resti vennero trovati nell’area del convento dei Cappuccini probabilmente per la frequenza assidua e costante del Duca.

 

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