Piazza Palazzo de Città, sonetto
Stamo ner core de Torino vecchia
strade piene de grinze e vicoletti
un tempo c’era quarche catapecchia
ma non videro bombe quelli tetti.
Sotto a li porticati s’apparecchia
la pulenta nostrana e l’uccelletti,
mentre che in lontananza s’arispecchia
un’epoca d’artisti e d’architetti.
Attento ar Municipio si ce vai.
fa li scongiuri: nun sei manco entrato
che trovi tasse, fregature e guai.
Ma rispetta er Palazzo de Città.
che da li tempi antichi è sempre stato
na fanfara de lotta e libbertà.
di Filippo Tartufari
Il sonetto è stato scritto dal Filippo Tartufari che dedicò alcuni sonetti a Torino considerata da lui la sua città adottiva.