Piazza Statuto è stata la quarta piazza, in ordine temporale, progettata sulle antiche porte di accesso alla Città di Torino in corrispondenza delle porte di Po, Palazzo e Nuova.
Costruita con capitali stranieri dalla londinese Italian Building Society Ltd. su progetto dell’architetto Giuseppe Bollati, l’ampia piazza sorge dove anticamente si erigeva la Porta delle Gallie, ad ovest dell’antica Augusta Taurinorum. In epoca medievale assunse il nome di Porta Segusina per via del passaggio verso Segusium (Susa) attraverso due importanti strade Via Rippolarum (Rivoli) ora Corso Francia e Via Collegii (Collegno) ora via San Donato, entrambi facenti parte della Via Romea o Francigena.
Abolita l’antica porta, la piazza prese il nome di Porta Susa e successivamente di Piazza Statuto a ricordo dello Statuto Albertino.
Dalla piazza si dirama, inoltre, la via più antica della Città di Torino, Via Garibaldi, Decumanus Maximus nell’antica colonia romana, contrada Dora Grossa fino al 1882.
Piazza Statuto
La piazza è stata progettata nell’ambito di una riqualificazione che vedeva la Città di Torino capitale d’Italia e quindi era necessario trovare spazi per alloggiare funzionari, politici e alte cariche dello stato.
Deciso lo spostamento della capitale prima a Firenze e poi a Roma, la ditta appaltatrice dei lavori perse interesse nel completamento del progetto, la fabbrica fu ceduta al Comune di Torino che completati i lavori vendette all’asta gli stabili.
Nel centro della piazza il 26 ottobre 1879, alla presenza di Umberto I fu inaugurato il Monumento del Frejus realizzato dagli allievi dello scultore Odoardo Tabacchi su bozzetto di Luigi Belli; poco distante in una piccola aiuola proprio di fronte al monumento si erge un piccolo obelisco con in cima un astrolabio eretto nel 1808 dedicato a Giovanni Battista Beccaria celebre geofisico e matematico piemontese.
Piazza Statuto, trovandosi ad ovest e quindi dove il sole tramonta, già in epoca romana veniva considerata una zona buia e sinistra.
In anni successivi, un’area poco distante dalla Porta venne destinata alla crocifissione dei condannati a morte ed alla tumulazione dei defunti, e ancora, la necropoli poco fuori le mura tra Corso Francia e Corso Principe Eugenio, fecero si che all’intero isolato venne dato il nome di Valle Occisorum (Valdocco).
Ad amplificare ancora la triste nomea della piazza l’installazione della “beatissima” (la ghigliottina) durante l’occupazione francese.
Tutti questi fatti, un po’ macabri o perlomeno sinistri, hanno sempre alimentato la superstizione e la credenza che Piazza Statuto avesse risvolti occulti e malefici tanto da definire Torino Città magica, al vertice del triangolo della magia nera con Londra e S. Francisco.