Riccardo Chicco nasce a Torino il 25 maggio del 1910 da una famiglia borghese operante nell’ambito della bachicoltura.
Fin da piccolo si appassiona al disegno iniziando a frequentare lo studio di Cavalleri e Grande prima e di Casorati poi in età adulta si laurea in Legge e successivamente in Lettere specializzandosi in Storia dell’Arte.
Inizia a viaggiare frequentando i salotti artistici delle città europee, Parigi, Londra, Monaco, New York e Gerusalemme e visita i più grandi musei del mondo attingendo l’energia materica del colore dai grandi maestri fiamminghi, Rubens, Cézanne, Van Gogh, Matisse e molti altri. Questo volume di conoscenze permette a Chicco di creare la sua arte e di padroneggiare con sapienza l’utilizzo della luce e del colore.
Nel 1931 esordisce alla Promotrice delle Belle Arti e successivamente partecipa alle più grandi rassegne conseguendo diversi premi tra cui il Diploma d’onore Mostra delle Regioni a “Italia ’61″.
Nella sua pittura, Riccardo Chicco, ama rinnovare se stesso in modo originale e sempre molto elegante, così come lo era nella vita privata. Sempre vestito di tutto punto ma con eccentricità, non rinuncia mai al riposino pomeridiano che lui definisce beauty sleep, si rade due volte al giorno, non inizia la giornata senza la ginnastica mattutina e ama la bicicletta e le donne.
Diventato docente di Storia dell’Arte nei licei Alfieri e D’Azeglio, Riccardo apre la scuola di via Cavour che presto accoglie giovani di talento con cui, lo stesso Chicco, ama esporre le sue opere.
Ma a renderlo famoso a 360° sono le caricature.
Appassionato di teatro inizia a collaborare con diverse testate giornalistiche come la Stampa Sera nel ’48, Piemonte Sera, Gazzetta del Popolo e molte altre. Riccardo Chicco imprime con pochi tratti a carboncino le caricature ironiche dei grandi celebrità dello spettacolo italiano ed internazionale: da Totò a Ugo Tognazzi, da Claudio Villa a Charlie Chaplin, centinaia di personaggi passati attraverso la sua l’ironica matita. Persino se stesso ama rappresentare in una caricature che impresse su un cartoncino invia, corredate di poche parole anch’esse ironiche, agli amici come Christmas-Card.
Amante della musica e discreto pianista, eclettico ed anticonformista, indimenticabile personaggio del panorama artistico torinese muore improvvisamente il 21 giugno del 1973.
L’opera d’arte nasce perché noi dobbiamo morire. È questa certezza a dare al nostro cervello il grado di lucidità indispensabile per cercare di rallentare di qualche attimo la fine della nostra presenza vitale, a creare qualcosa di disperatamente contrario al ritmo fatale degli eventi, alla nostra pazza sete di oblio, alla nostra assurda avidità di consumazione.
Riccardo Chicco.