Il sarcofago di Lollia Procla, una storia antica

Il sarcofago di Lollia Procla, una storia antica

Di Lollia Procla sappiamo molto poco! Le uniche informazioni che si hanno su di lei sono state ricavate dall’iscrizione incisa sul sarcofago che conteneva le sue spoglie ‘mortali’ e che oggi è custodito all’interno del museo Camillo Leone di  Vercelli.  Il ritrovamento di questa testimonianza lo si deve al Dottor Dalmazzo Sancio di Balzola, medico chirurgo e studioso di cultura latina e lettere italiane che, durante il suo peregrinaggio alla ricerca di reperti del passato piemontese,  si imbatté in una curiosa fontana.
All’interno del giardino dei Frati della Consolata di Vercelli esisteva,  probabilmente da secoli,  una curiosa fontana di forma rettangolare con alla base alcuni fori per lo scolo dell’ acqua, ai lati due ghirlande e sul fronte, tra due geni alati, una lunga iscrizione in latino che per secoli nessuno aveva tentato di tradurre.
Il Dottor Sancio non impiegò molto tempo a riconoscere l’importanza della grande vasca, sapeva che era abitudine del passato utilizzare sarcofaghi dell’ epoca romana come fontane e conosceva il latino. Probabilmente fu proprio questo ritrovamento a convincere il dottore che era indispensabile realizzare un grande catalogo di tutti i resti del passato, ‘il frutto dei genio e del sapere de’ nostri maggiori’.

Ma chi era Lollia Procla?

Lollia è vissuta in un periodo storico che si trova tra il I e il III secolo d.c., quando ancora il Cristianesimo non si era ancora affermato nei nostri territori. Questo dettaglio è interessante perché l’iscrizione differisce da quelle che sarebbero venute dopo: non c’è la consapevolezza che esiste un dopo, ma solamente un adesso che quando finisce . . . finisce! Dalle parole, fatte scrivere dai genitori, è evidente il dolore che dovettero provare, forte, come quando perdi un figlio  ma senza il conforto che  Lollia sarebbe  andata nel mondo dei cieli. Per loro non esisteva il paradiso, non potevano neanche immaginarlo e non potevano fare altro che piangere la perdita di una figlia e posare le sue spoglie dentro  un bel sarcofago di marmo bianco che ne ricordasse la sua memoria e le sue virtù: Lollia Procla era una brava cantante, celebre ai tempi nell’arte della musica e abile suonatrice di lira. Non si conosce l’età, ma dall’ iscrizione è possibile intuire che era giovane, che era morta prematuramente e che lasciava dietro di se un grande dolore nel cuore dei genitori che tanto l’amavano.

Il sarcofago di Lollia Procla, una storia anticaFin qui sono tutte informazioni si riescono a ricavare da tre testi del  XIX secolo e dalle brevi descrizioni che oggi si trovano su Internet. Messe assieme danno un quadro sulla storia di Lollia Procla e del suo Sarcofago ma . . . .  un nostro amico, Piero Loccisano ha trovato il tempo di cimentarsi nella traduzione dell’iscrizione nonostante son passati 25 anni da quando il latino lo studiava.
Noi lo ringraziamo perché questo  ci permette di offrirvi  quel qualcosa che manca e permette di apprezzare di più questa storia che vi abbiamo raccontato.

Addio per sempre Lollia Procla
Eterno saluto, non dolerti così del destino supremo
se la sorte ti ha fatto scorrere brevemente la vita,
tutti gli uomini sono uguali
infatti siamo legati al destino
Se la ricompensa della fama, se la nomea di onorabilità,
se grazie a quella fama, se la più alta gloria è tutta parte di te:
cosa dunque rimane ancora in vita.
Non di un interesse materiale per te stessa si venne a conoscenza.
Strilla tu ,lira, tu arcaica cetra insieme alla voce rimpiangetela.
Quelle lacrime mai potranno lenire il dolore.
Fiori bellissimi…sepolcro, tumulo, iscrizione,
le lettere splendenti proclamano una pietra bianchissima ornata di marmo
I genitori

Questa è la traduzione dell’ iscrizione ma, visto che effettivamente è poco comprensibile ed inoltre essendo un epitaffio è scritto con il sentimento e lo stile di 2000 anni fa, diverso da quello attuale.
Potremmo parafrasare il tutto in questo modo:

Addio  per sempre  cara Lollia,  non dolerti per il tuo destino.
l’inesorabile fato ha deciso che la tua vita fosse breve, tutti gli uomini sono uguali e tutti dobbiamo morire:
A te il destino ha dato la fama, l’ onorabilità e la gloria.
Non avevi interessi per le cose materiali ma per la lira e la tua voce che rimpiangiamo
Nessuna lacrima potrà mai lenire il nostro dolore e a te dedichiamo questo sepolcro in marmo bianco con
iscritte le tue lettere che faranno risplendere il tuo nome per l’ eternità.
I genitori.

L’immagine del sarcofago: Museo Borgogna
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