La Tettoia Pinardi può essere considerata la Prima Pietra dell’ immensa struttura che sorge adiacente alla Basilica della Maria Ausiliatrice. La Tettoia Pinardi è anche il luogo dove tutto ebbe inizio.
Siamo nel 1846 e un giovane prete di nome Giovanni Bosco da anni dedica le proprie attenzione ai giovani poveri ed analfabeti di Torino, quelli che pagano il prezzo maggiore di un periodo storico dove la povertà era di casa nella città di Torino. Organizza riunioni di ragazzini, gli introduce al catechismo e da loro un pezzo di pane nella sagrestia della chiesa di San Franceco.
La sua attività non è ben vista dalle autorità e dalle ricche famiglie infastidite dai ragazzini ed indifferenti dalle condizioni in cui versa la maggior parte dei torinesi.
Dopo l’ennesimo sfratto Giovanni Bosco entra in contatto con Francesco Pinardi che, ignaro delle vere intenzioni del futuro Santo, gli mostra un luogo adatto per la realizzazione di un laboratorio: una tettoia adibita a deposito biancheria.
Tettoia Pinardi
Giovanni Bosco non ritiene il luogo adatto, è molto basso e non ha le caratteristiche adatte alla realizzazione di un oratorio.
Difronte alle perplessità espresse da Don Bosco, il signor Pinardi si offre di abbassare il livello del terreno del grosso stanzone/tettoia pavimentandolo con del legno e aggiunge all’offerta altre due stanze e un cortile dove i ragazzi potessero stare. Le due parti si accordano per un affitto di 300 lire.
La tettoia diventerà la piccola cappella dove si concentrerà l’attività di Don Bosco nei primi anni e dove molti ragazzi troveranno l’ospitalità e l’aiuto indispensabile per garantirsi un minimo di futuro confortevole.
La cappella è dedicata al ‘Cristo che risorge’, un ricordo di quando Don Bosco ed i suoi ragazzi trovarono rifugio sotto la Tettoia Pinardi, la domenica di pasqua del 1846.